giovedì 24 marzo 2011

Dalla libreria di Casmi & Rosbì: Recensione di '' Proibito ''

Salve Ragazzi! Ecco, anche questa settimana, una recensione tutta per voi, il libro del quale vi parlerermo (tecnicamente ve ne parlerà solo Casmi perchè Rosbì non l'ha letto:( ) è una recente pubblicazione della Casa Editrice Mondadori inserito nella collana Shout: Proibito di Tabitha Suzuma.


Autore: Tabitha Suzuma
Prezzo: 16.00 euro
Pagine: 353
Lingua: Italiano
Titolo originale: Forbidden
Lingua originale: Inglese
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione 2011 
Generi: Ragazzi, Storie di oggi

Citazione: In tutti questi anni, in tutta la mia vita, la lunga strada aspra e accidentatadoveva condurmi a questo preciso instante. Io l’ho seguita alla cieca, inciampando qua e là, graffiata e stanca, senza saperedove conducesse, senza mai rendermi conto che a ogni passo mi avvicinavo alla luce in fondo a quel tunnel così lungo e buio.E ora che l’ho raggiunta, ora che sono qui, voglio stringerlo tra le mani, aggrapparmici con forza per riviverlo in eterno: l’attimoesatto in cui è iniziata la mia nuova vita. Tutto ciò che ho sempre desiderato è racchiuso in quest’unico momento, qui, adesso.Le risa, la gioia, la vastità dell’amore tra noi. Questa è l’alba della felicità. Tutto comincia adesso (cap 24)

Introduzione e Condiderazioni: Non ci posso ancora credere che mi sto accingendo a scrivere la recensione di Proibito. Mi vengono quasi i brividi.  Io per vivo per leggere, le pagine bianche sono il mio ossigeno e le righe nere il mio cibo quotidiano. Ogni libro rappresenta una parte di me, uno spaccato della mia vita quotidiana che porterò sempre nel cuore; ma ci sono alcuni libri che imprimono talmente marcatamente le loro vicende nella mente che conserverò il loro ricordo, vivido, per sempre. Con Proibito è avvenuto esattamente questo. Non lo dimenticherò mai  per il dolore straziante che mi ha inflitto al petto, la potenza che ci cela dietro le sue pagine è qualcosa di straordinariamente potente che mi sembra di avvertire ancora un leggero tremore e il fiato sospeso in gola. Proibito marchia con il fuoco le anime dei lettori che lo leggono, che sconfiggendo i pregiudizi legati alla vicenda amorosa dei protagonisti, vogliono semplicemente porsi in ascolto, fermarsi e cercare di udire il richiamo di un amore così forte che sconfigge ogni barriera, persino quelle convezione sociale che a Lochan e Maya stanno così strette. Ma andiamo con ordine, ho paura di farvi confondere le idee. Ci troviamo a Londra, il contesto che fa da sfondo alla narrazione è una famiglia distrutta, perché è solo così che può essere definita. Non dovrebbe mai accadere che genitori se ne vadano di casa, o che abbandonino egoisticamente i figli ancora piccoli a se stessi, desiderosi ma soprattutto i bisognosi, come tutti i bambini di cure ed attenzioni. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, a casa Whitely è successo questo. Lochan, Maya, Kit, Tiffin e Willa sono figli di una madre quasi immeritevole di questo appellativo, che non trascorre più di un paio d’ore in casa perché preferisce intrattenersi con il fidanzato di turno consumando alcool. Lochan e Maya sono i fratelli maggiori e spetta a loro la cura e la gestione di quello che rimane di questa famiglia, la madre infatti li ha subdolamente costretti, senza assolutamente interpellare il loro volere, a rinunciare alla propria adolescenza, con tutte le gioie e divertimenti che essa comporta, per entrare prematuramente nell’oscuro mondo degli adulti.
 Di solito quando leggo un libro tendo sempre ad attribuire un volto ai suoi personaggi, a volte è difficile, ma quando ero immersa tra le pagine di questo libro mi vedevo spesso comparire dinanzi al volto gli occhi stanchi, sofferenti, a volte sul punto di esplodere in fiume di lacrime, di entrambi i protagonisti. Tante volte infatti Lochan e Maya vorrebbero semplicemente chiudersi in camera propria, respirare, avere un po’ di tempo per rilassarsi, magari riposare, ma questo non gli è concesso; sono infatti consapevoli che da quando il padre li ha abbandonati, preferendo farsi una nuova vita, il loro compito è occuparsi dei bambini, ma non semplicemente come tutori, bensì come educatori, quasi genitori. Tengono talmente tanto al bene dei loro fratelli che preferiscono sacrificare ogni singola briciola del loro tempo e della loro energia pur di vedere spuntare un sorriso sul volto di quelle meravigliose creaturine, che aspettano ogni giorno invano una madre che anche quando ritorna a casa non si cura minimamente di loro. Si può quindi comprendere come in questo contesto terribilmente complesso doloroso ed anormale possa capitare qualsiasi cosa, persino che sbocci un amore proibito… Ad un certo punto Lochan e Maya non saranno più in grado di controllare le innumerevoli sensazioni che li assalgono ogni volta che sono vicini, ogni volta che devono assolvere insieme alle faccende domestiche, che sono stanchi o semplicemente desiderosi di un po’ d’affetto. In verità loro non si sono mai sentiti realmente fratello e sorella, anzi. Sono stati l’uno per altra salvezza, conforto e dolcezza nei momenti di disperazione più atroce sin da quando erano bambini e piangevano tra le coperte per il padre che se ne era andato. In un primo momento cercano entrambi di convincersi che la valanga di emozioni che lentamente li sta travolgendo non è normale, ma dopo poco tempo abbandonano, almeno per una fugace notte, qualsiasi domanda, arrendendosi irrimediabilmente al richiamo dei loro cuori palpitanti l’uno per l’altra. Quello del quale ci parla Tabitha Suzuma in Proibito è un sentimento condannato ancor prima di nascere, che sente gravare su di se il peso di quella società così crudele e restrittiva che lo rinnega, un sentimento che si sente soffocato per non potersi esprimere al massimo e liberamente, che tormenterà tanto i due protagonisti da fargli provare piacere e dolore contemporaneamente, un amore talmente forte che apparterrà loro per tutta la vita. Ma anche tanto forte da straziare il cuore, ridurlo a brandelli, per poi ricomporlo solo per un breve istante. Un amore malato e perverso (parole usate dagli stessi protagonisti) che spaventava persino Lochan e Maya per la sua grandezza ed incontenibilità. Una sensazione naturale e meravigliosa, l’unica che riesce a renderli veramente felici.
Non voglio descrivervi nessun scena in particolare, altrimenti vi toglierei tutta la magia e l’incanto che tengono incatenati alle pagine qualora deciderete di leggere questo libro.  Quello che possa dirvi io, è fatelo. Leggete questo libro perché ne rimarrete talmente sorpresi, affascinati e colpiti che vorrete rileggerlo un altro migliaio di volte e consigliarlo a tutte le persone che incontrate. Io sono dell’opinione che sia necessario trattare, nei romanzi per giovani adulti, anche tematiche di questo tipo, perché è importante sensibilizzare, conoscere anche l’altra faccia della medaglia dell’amore, che non è sempre fatto di principesse, bei vampiri e castelli, ma è anche quello che incontriamo nella vita reale e che a volta è semplicemente diverso… ma non per questo meno bello, nobile e degno di essere vissuto.
Aggiungo poi, infine, che ho preferito i capitoli narrati dal punto di vista di Maya, poiché ho apprezzato molto il modo in cui i suoi occhi dolci e innamorati di ragazza scrutavano Lochie, di sicuro più interessante dal punto di vista narrativo, ma a tratti più confuso e tormentato nelle descrizioni, un vero oceano in piena, un continuo divenire… Ok forse mi sono contraddetta, è solo che questo libro è così tante cose insieme che è quasi impossibile mantenere delle posizioni unilaterali…
Descrizione dei personaggi: Lochan è un quasi diciottenne, come si confà ai suoi coetanei, dovrebbe uscire, svagarsi e pensare a tutte le cose, magari futili e passeggere, che normalmente occupano la mente di tutti i ragazzi, ma egli non ne ha tempo ne voglia. Ogni giorno, tutti i giorni, finite le lezioni deve correre a prendere i fratellini a scuola per paura che la madre possa essersene dimenticata nuovamente, rimanendo distesa sul divano nel mare di indifferenza al profumo (puzza) di birra, vino e sigarette.  Lochan è un ragazzo davvero enigmatico, risulta così molto difficle fornire un quadro descrittivo della sua personalità, andando con ordine direi che innanzitutto non riesce quasi mai ad esprimersi, nel vero senso della parola. In classe non è in grado neanche rispondere a qualsivoglia banale domanda gli venga rivolta. La sua mente è quasi geniale, nei compiti scritti; all’orale invece non riesce a proferire neanche una parola. E’ che come se una interminabile ed insormontabile distanza lo separasse dal mondo tanto da non permettergli di comunicare, eccetto che a casa. Infatti per quanto la sua famiglia possa essere un disastro, è l’unico luogo nel quale Lochan riesce a rientrare nelle orbite del pianeta Terra, e svelare una parte di sé, del suo carattere, che altrimenti rimarrebbe sempre nascosta. Anche così, però, penetrare a fondo il suo essere, risulta complicatissimo, l’unica persona che infatti possiede la chiave per aprire il suo cuore e a volte permettergli di vomitare le sue angosce, paure e frustrazioni è Maya. Maya è la sedicenne più dolce, ma al contempo matura e generosa che abbia mai incontrato in una storia. Mentre Lochan è spesso impegnato a combattere con quella parte di se che fatica ad uscire fuori e proprio per questo, nonostante tutto l’amore che dona a Maya, fino all’ultimo, che è immenso, rimane quasi sempre concentrato sul proprio dramma interiore, su quei sentimenti tanto contrastanti che per la loro intensità quasi lo uccidono (aspetti che rendono la sua figura poliedrica, affascinante ancora più bella), Maya è invece sempre pronta a sacrificarsi, è a compiere il primo passo, ad aggiustare le cose, donando anche senza ricevere nulla in cambio. E’ più aperta, disinvolta, del fratello, con il suo smagliante sorriso riesce ad illuminare qualsiasi cosa, persino l’animo triste e grigio di Lochan  che in taluni momenti sembra sprofondare negli abissi più profondi del terrore e della disperazione. Maya è ancora, vogliosa, piena di energie, cordiale… e quindi, nonostante tutto quello che succede a casa, riesce comunque a mantenere dei rapporti più o meno fitti con alcuni suoi coetanei. Tuttavia basta una sola parola di Lochan per farla crollare totalmente, sconvolgere il suo animo e catapultarlo o nella gioia più pura o nell’oblio più assoluto. Maya sin da piccola ha infatti idealizzato la figura del fratello, ma guardandolo con occhi amorevoli, è anche la sola persona che riesce a penetrare il suo mondo e quindi a conoscerlo per quello che è realmente e quindi leggendo i capitoli narrati dal suo punto di vista si comprende come fin da subito ella provi un sentimento, forse non ancora identificato, per suo fratello.
 Due menti contorte, quella di Lochan quasi geniale, forse a tratti folle, quella di Maya sensibile, premurosa, forte e combattiva; due personaggi destinati a rimanere impressi nei cuori e di fronte ai quali è impossibile non rimanere innamorati perdutamente.
Casmi.

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