sabato 11 giugno 2011

Marie Curie's Portrait.

Buonasera Amici! Quest'oggi un'altro speciale sulle grandi donne del passato (poi neanche così passato), che ci rendono fiere di quello che siamo e del nome che portiamo. La persona di cui oggi facciamo la conoscenza è: (rullo di tamburi prego!) Marie Curie! Una grande mente scientifica, che nello scorso secolo ha vinto ben due premi nobel, ma forniamo qualche dettaglio più preciso...


Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie (Varsavia, 7 novembre 1867 – Passy, 4 luglio 1934), è stata una chimica e fisica polacca, naturalizzata francese.
Nel 1902 fu insignita del premio Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel) e , nel 1911, del premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sul radio. Marie Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aeree distinte. Marie Curie è cresciuta nell'Impero Russo. Poiché qui le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori, si trasferì a Parigi dove iniziò a frequentare la Sorbona dove si laureò in fisica e matematica. Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere degli studi sulle sostanze radioattive, che da allora rimase al centro dei suoi interessi. Dopo la morte accidentale del marito Pierre Curie, avvenuta nel 1906, gli è stato concesso di insegnare nella prestigiosa università. Due anni più tardi le venne assegnata la cattedra di fisica generale, diventando la prima donna ad insegnare alla Sorbona. Durante la seconda guerra mondiale, Marie Curie si è dedicata come radiologo al trattamento dei soldati feriti. Dotò una automobile di una apparecchiatura radiografica che ha reso possibili le indagini radiologiche effettuate in prossimità del fronte e ha partecipato alla formazione dei tecnici necessari e infermieri. Dopo la guerra divenne attiva nella Commissione Internazionale per la Cooperazione Intellettuale della Lega delle Nazioni per migliori condizioni di lavoro degli scienziati. Negli ultimi anni della sua vita, fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la pericolosità. Morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy, nel 1934.


La vita di Maria Sklodowska-Curie fu dedicata all'isolamento ed alla concentrazione del radio e del polonio, presenti in piccolissime quantità nella pechblenda proveniente da Jáchymov. Si tratta di un minerale radioattivo, ed è una delle principali fonti naturali di uranio. I coniugi Curie-Skłodowska notarono che alcuni campioni erano più radioattivi di quanto lo sarebbero stati se costituiti di uranio puro; ciò implicava che nella pechblenda fossero presenti altri elementi. Decisero così di esaminare tonnellate di pechblenda riuscendo così, nel luglio del 1898, ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento dalle caratteristiche simili al tellurio che fu chiamato polonio. Il resoconto di tale lavoro, unitamente a quello immediatamente successivo che portò alla scoperta dell'ancor più radioattivo radio, divenne la tesi di dottorato di Maria Skłodowska.
Con una mossa insolita, la Sklodowska-Curie intenzionalmente non depositò il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio, preferendo lasciarlo libero affinché la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli, in maniera tale da favorire il progresso in questo settore scientifico.
Maria Sklodowska-Curie fu la prima persona a vincere o condividere due premi Nobel. Durante la prima guerra mondiale, Maria Sklodowska-Curie sostenne l'uso delle unità mobili di radiografia come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. Nel 1921 effettuò un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere i fondi monetari necessari a continuare le ricerche sul radio; ovunque fu accolta in modo trionfale.Nel 1909 fondò a Parigi l'Institut du radium, oggi noto come Istituto Curie e, nel 1932, un altro analogo istituto a Varsavia.Negli ultimi anni della sua vita, fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la pericolosità. Ancora oggi tutti i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890, persino i suoi ricettari di cucina, sono considerati pericolosi a causa del loro contatto con sostanze radioattive. Sono conservati in apposite scatole piombate e chiunque voglia consultarli deve indossare abiti di protezione. La figlia maggiore, Irène Joliot-Curie, vinse anch'essa un premio Nobel per la chimica (insieme al marito Frédéric Joliot-Curie) nel 1935, l'anno successivo la morte della madre.

Speriamo che questo approfondimento vi abbia interessanti.
Baci baci Casmi & Rosbì :)

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