lunedì 6 giugno 2011

La sedia. (29/07/10)

Per questa Buonanotte un esperimento. Non si tratta della solita immagine e dei soliti sproloquii. E' un qualcosa che Casmi ha molto a cuore e vorrebbe condividere con voi... Un pezzo di lei, un piccolo racconto scritto l'estate scorsa, l'emozione di una meravigliosa vacanza che vola via trascinata dal vento. Restano solo i ricordi... E' un po' triste, leggete e giudicate voi...

<< Il vento tirava forte... E la sedia era proprio lì, al suo solito posto.
All' inizio non volevo crederci, rifiutavo l' accesso alle immagini che in modo confuso percorrevano la mia mente.
Un' ultima speranza che, come le altre, svaniva nel nulla.

Dopo quel breve istante, che a mio avviso sembrò eterno, dovetti cedere. Purtroppo quello che avevo davanti agli ochhi era reale e anche se non avevo il coraggio per accettarlo dovevo rassegnarmi. La sedia che mi trovavo di fronte era vuota.
All' improvviso il bracciolo iniziò a cigolare avvolto dalla possente spinta del vento.
Poi mi guardai intorno, tutto quello che mi circondava, gli alberi, il mare e persino quella sedia scricchiolante che fino a pochi giorni fa mi avevano fatto sentire spensierata, protetta, felice, ora sembravo spenti, immobili, la sedia addirittura invecchiata.
Diedi un'altra occhiata in giro, il niente più assoluto, poi udiì un mormorio, forse risate... Bambini che volavano sulle altalene... E così capì che in realtà non era cambiato nulla, il parco erà sempre lì e continuava a circondarmi con la sua calorosa e familiare maestà, se era cambiato qualcosa , quel qualcosa era nel mio cuore, che improvvisamente venne scosso da una fitta di dolore. Per fortuna o per sfortuna nessuna delle persone che vedevo o udivo in lontananza sembrava accorgersene a parte me, ma rimaneva comunque un peso troppo grande per essere sopportato da una sola persona, figuriamoci IO...
Non ero mai stata brava a gestire i miei sentimenti, tuttavia in quel momento più che in ogni altro sembrò mancarmi la terra sotto i piedi.
Continuavo ad osservare la sedia ferma immobile nella sua posizione di sempre. Com' era possibile tutto questo? Quando sembri finalmente sfiorare il cielo con un dito, vieni irrimediabilmente travolto da una valanga di dolore e nostalgia.
E' così che va la vita... ma ormai l'avevo capito troppo tardi. E anche se una piccola parte di me continuava a sperare, la cruda realtà che avevo davanti agli occhi mi trafiggeva, mi feriva sempre più.

Mai più sarei stata felice come allora semplicemente seduta su di una sedia. . .

Fu proprio da lì che incomincia a guardarlo da lontano , intenta a contemplare il suo sorriso e fu proprio lì che gli rivolsi la parola per la prima volta.
Nell' istante in cui i noatri sguardi si incrociarono scattò qualcosa, non so dire cosa fosse di preciso, ma da quel momento niente per me ebbe più importanza se non lui, la sua risata, i suoi capelli, le sue carezze e i suoi caldi abbracci mentre mi baciava, seduto accanto a me prorpio su quella sedia scricchiolante.

Tornai immediatamente alla realtà, le lacrime mi riempivano il viso e avevo preso a singhiozzare persa tra quei nitidi ricordi. Era dura, davvero dura, avrei voluto accasciarmi a terra fino a consumare tutte le lacrime del mondo.
NEL VUOTO C'E' QUALCOSA DI OVVIO, avvertiamo immediatamente quando una persona importante si allontana ed esce dalla nostra vita e anche se fa tremendamente male dobbiamo accettarlo.
Lui se ne era andato, via... Lontano... Per sempre e io mi ritrovavo di nuovo sola.
Scesa un' altra lacrima, rivolsi la mia attenzione ai bambini ancora intenti a giocare sulle altalene, il cuore perse un battitto, poi un altro e un altro ancora...
Raccolsi quel briciolo di forza che mi era rimasta nonostante la disperazione e mi voltati lasciandomi la '' sedia '' alle spalle. >>

Buonanotte Casmi e Rosbì :') (Rosbììì ti voglio tanto bene, ricordalo sempre! Scusate l'attacco di affetto, Casmi ;))

Nessun commento:

Posta un commento