domenica 9 ottobre 2011

Great women's portrait: Eleonor Roosevelt.

Buonasera Amci della Casa sull'albero! Com'è ndata questa domenica? Vi siete riposati abbastanza? Non sappiamo se anche dalle vostre parti sia così, ma qui a Casolandia da ieri sera a questa parte è arrivato il gelo. Freddo e vento spazzano via le foglie che iniziano a cadere dal nostro bel platano e Casmi e Rosbì si preparano all'arrivo dell'autunno! Plaid, cioccolato caldo a profusione e letture davanti all'intensa luce del camino *.* (Chi sta meglio di noi???)


Passando al dunque, proprio come la settimana scorsa, quest'oggi volevamo proporvi uno speciale sulle grandi donne del passato, ''Great women's portrait'', su coloro le quali ci rendono fiere di essere semplicemente quelle che siamo, perchè nella parola donna si cela un profondissimo significato che non riguarda solo l'appartenenza ad un sesso, ma un modo di essere, vivere ed esprimersi, in una sola parola, la femminilità.

Ecco perciò la nostra scelta: Eleonor Roosevelt! Una donna tra le più forti e carismatiche dell'intera era moderna, andiamo a conoscerla insieme...

Anna Eleanor Roosevelt (New York, 11 ottobre 1884 – New York, 7 novembre 1962) è stata una first lady statunitense.
Fra il 1933 al 1937, nel suo ruolo di First lady, sostenne e promosse le scelte e la linea politica del marito, il presidente Franklin Delano Roosevelt, nota come New Deal. Si impegnò attivamente durante tutta la sua vita nella tutela dei diritti civili, e fu tra le prime femministe, nonché un'attivista molto impegnata (si oppose all'emendamento per la parità dei diritti, poiché esso avrebbe impedito al Congresso e agli Stati di promulgare leggi speciali a protezione delle donne lavoratrici).
Ebbe un ruolo importante nel processo di creazione delle Nazioni Unite, della United Nations Association e della Freedom House. Presiedette la commissione che delineò e approvò la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Il Presidente Harry Truman la celebrò con l'appellativo di First Lady of the World, in onore dei suoi sforzi per la difesa dei diritti umani.

Anna Eleanor Roosevelt nacque a New York, da Anna Eleanor Hall ed Elliott Roosevelt, fratello del Presidente Theodore Roosevelt. La famiglia discendeva da Claes Martenszen van Rosenvelt, un olandese emigrato a Manhattan, New Amsterdam (poi ribattezzata New York) nel 1640. I suoi nipoti, Johannes e Jacobus, diedero origine ai due rami familiari di Oyster Bay e Hyde Park a New York. Eleanor discendeva dal ramo di Johannes, mentre il suo futuro marito Franklin dal ramo di Jacobus.
Da parte di madre la famiglia discendeva da William Livingston, uno dei firmatari della Costituzione degli Stati Uniti.

In seguito alla morte dei suoi genitori, la giovane Eleanor fu cresciuta a Tivoli, New York, dalla nonna materna. Eleanor si trovò così in un ambiente familiare non favorevole, nel quale le veniva spesso manifestata ostilità (anche da parte della futura suocera Sara Delano Roosevelt). Si lamentò della situazione con sua zia Anna "Bamie" Cowles (sorella di Theodore), la quale decise di portarla via dagli Hall. Lo zio Ted l'accolse nella sua casa di Sagamore Hill, dove le fu prestata molta attenzione. Fu lì che a una festa di Natale incontrò il cugino e futuro marito Franklin Roosevelt.

Con l'incoraggiamento della zia Bamie, Eleanor fu mandata ad Allenswood, una scuola femminile nei dintorni di Londra. Qui conobbe Mademoiselle Marie Souvestre, sua capoinsegnante, che ebbe su di lei notevole influenza. La Souvestre, interessata alle cause liberali, la portò con sé in viaggio per l'Europa, stimolandola allo studio di storia e letteratura e ad interessarsi di giustizia sociale, abituandola ad esprimere le proprie opinioni in modo eloquente. Ad Allenswood Eleanor si guadagnò l'affetto di studenti ed insegnanti, che la rimpiansero al suo ritorno negli Stati Uniti. Eleanor definì la Souvestre come una delle tre persone che ebbero maggiore influenza nella sua vita, e disse di lei: "Mademoiselle Souvestre scioccava con il suo pensiero, ma questo alla fine aveva un effetto benefico". Grazie a quell’esperienza Eleanor uscì dal suo guscio di adolescente solitaria, crescendo intellettualmente ed emotivamente. Quando venne il momento di tornare a New York, la Souvestre fece del suo meglio per prepararla ai Roosevelt di Hyde Park.

Nel 1902 incominciò a vedersi con il cugino Franklin, studente di Harvard, frequentazione che proseguì sino al fidanzamento. Sara Ann Roosevelt, la madre di Franklin, contraria al matrimonio, riuscì a farlo rimandare per sedici mesi; e nel vano tentativo di far dimenticare Eleanor al figlio, lo spedì a fare un lungo viaggio con degli amici.
Il 17 marzo 1905, giorno di San Patrizio, Eleanor e Franklin si sposarono, e il presidente Theodore Roosevelt accompagnò la sposa all'altare. Le cugine di Eleanor Alice Roosevelt e Corinne Robinson fecero da damigelle d'onore assieme a Isabella Greenway. La suocera di Eleanor continuò a interferire nella vita della giovane coppia, scegliendo per loro una casa a poca distanza dalla sua, e arredandola secondo i suoi gusti personali.

Durante il periodo della presidenza, Eleanor fu molto attiva nel sostenere il movimento americano per i diritti civili e i diritti degli afroamericani. Il marito non poté appoggiarla pubblicamente come avrebbe voluto, poiché aveva bisogno del supporto dei democratici del sud per portare avanti la sua agenda politica, e fu quindi Eleanor a fare da tramite per l’ottenimento dei voti della comunità afroamericana.
Nel 1939, non fu consentito alla cantante lirica afroamericana Marian Anderson - appartenente all'associazione delle figlie della rivoluzione americana - di esibirsi alla Constitution Hall.
In seguito, il Segretario di Stato Harold L. Ickes, su suggerimento di Walter White del NAACP (National Association for the Advancement of Colored People), organizzò un'esibizione per la Anderson sui gradini del Lincoln Memorial, esibizione che avvenne di fronte ad una platea di 70.000 persone.

Eleanor Roosevelt fu particolarmente attiva in patria durante la Guerra. Diresse assieme al sindaco di New York Fiorello La Guardia un comitato nazionale di difesa civile, e furono innumerevoli le sue visite ai centri civili e militari in segno di sostegno morale. Si impegnò in maniera particolare affinché gli afroamericani e le donne avessero maggiori opportunità. Nel 1943, con Wendell Willkie ad altri esponenti americani, gettò le basi per la costituzione della "Freedom House", un istituto di ricerca per la promozione della pace e della democrazia nel mondo. Eleanor riuscì a raccogliere molti fondi attraverso la pubblicità, e dal Pan-American Coffee Bureau arrivò a incassare mille dollari a settimana.

Finita la guerra, Eleanor Roosevelt giocò un ruolo rilevante nel processo di ratifica della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo da parte delle Nazioni Unite. Il 28 settembre 1948, in un famoso discorso, definì la Dichiarazione “la Magna Carta di tutta l'umanità”. La Dichiarazione fu approvata quasi all'unanimità dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per Eleanor si trattò del coronamento di un lungo e faticoso impegno politico cominciato negli anni venti. Nel 1950, con altre illustri personalità, si impegnò inutilmente per la salvezza di Milada Horáková, condannata a morte dal regime comunista cecoslovacco. Fino alla sua morte, che giunse il 7 novembre 1962 a 78 anni, continuò a dare il suo appassionato appoggio alla causa dei diritti umani.

Che carina da piccola! With love, Casmi and Rosbì ;)

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