domenica 25 settembre 2011

Dalla libreria di Casmi e Rosbì: ''Il linguaggio segreto dei fiori'' di Vanessa Diffenbaugh

Salve a tutti Ragazzi, Buona Domenica! Come ve la passate dalle vostre parti? Qui a Casolandia tutto bene, ormai Casmi e Rosbì hanno ripreso a fare visita regolarmente al loro gioiellino di Casetta che tanto è mancata loro durante l’estate. Quest’oggi come vi avevamo preannunciato abbiamo per voi una chicca o meglio qualcosa di meno ordinario del solito da provervi, un appuntamento che mancava da un po’ sul nostro spazio virtuale ovvero (rullo di tamburi prego): Una bella recensione libresca! Dovete sapere che quest’estate abbiamo letto davvero tantissimo ma data la pausa con il blog non abbiamo ancora avuto l’occasione per parlarvi delle nostre avventure romanzesche, ma state tranquilli iniziamo a rifarci proprio ora ;)
Il primo libro che vi recensiamo è ‘’Il linguaggio segreto dei fiori’’ di Vanessa Diffenbaugh e per farlo procederemo in una modalità del tutto particolare. Vi riporteremo innanzitutto la trama e poi vi daremo il nostro giudizio sul romanzo attraverso i fiori stessi! Come vi state forse chiedendo? Continuate a leggere e lo scoprirete…
Trama: Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. E attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico in grado di estirparla è un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.

Il primo fiore con il quale iniziamo, rigorosamente per ordine alfabetico, è l’Achillea millefoglie che simboleggia cura per un cuore spezzato.
Perché la scelta è ricaduta proprio su questo fiore? Perché per arrivare a carpire il senso profondo che si cela oltre le pagine di questo libro e soprattutto della sua voce narrante, Victoria, dobbiamo comprendere i tormenti che affliggono la sua anima e le inquietudini che si affollano nella sua mente. Accostandoci alle prime pagine del libro ed iniziando ad interagire con la protagonista ci rendiamo immediatamente conto di come qualcosa nel suo carattere non quadri, nei gesti, pensieri o nei movimenti… E’ come se tutto fosse congelato, rinchiuso all’interno un blocco di ghiaccio. Questo perché a Victoria è mancata quella fonte prima ed insostituibile di calore ed amore umano quale la famiglia, pertanto il suo modo di approcciarsi alla realtà, di sentire, appare leggermente disturbato. Così il suo cuore si è prima raffreddato e poi lasciato solo al gelo, è andato addirittura in mille pezzi.
Secondo fiore invece è l’Albero di Giuda, uguale a tradimento.
Si tratta del stesso tradimento che Victoria (purtroppo) attuerà nei confronti dell’unica persona che l’avesse mai amata e che lei ricambiava a sua volta. Terrore di essere abbondonata di nuovo, bugie, fiducia e rapporti che crollano. Victoria non avendo mai avuto vere e sincere relazioni con il mondo non sa come comportarsi, come istaurare un legame, ma solo come auto conservarsi, come preservare se stessa da un’ennesima sofferenza, ed ecco dunque che entra in gioco il nostro terzo fiore: Il rododendro, il cui significato è: Io mi difendo.
Ancora l’Aquilegia: Abbandono
A simboleggiare tutte le persone che hanno abbandonato la protagonista nel corso della sua breve esistenza e tutti coloro i quali vengono invece abbandonati da lei per il timore si sentirsi dire addio per prima.
Basilico, che rappresenta l’odio
Si, proprio l’odio, sentimento che terrà la nostra fanciulla dei fiori distante persino dalle poche persone che la amano incondizionatamente.
Camomilla: Forza nelle difficoltà
Per tutte quelle volte che Victoria dovrà assaggiare quanto è stata dura la vita con lei e trovare la forza di rialzarsi in piedi e lottare, perché è solo questo quello che può fare, l’unico destino al quale può andare incontro e deve riuscirci, per forza.
Poi il Caprifoglio, come la devozione
Sentimento che Victoria prova nei confronti della cara Elizabeth, sua vera madre, colei che le ha insegnato il magico linguaggio segreto dei fiori, indicandole il giusto sentiero da seguire.
Arriviamo poi al Cardo campestre che sta a simboleggiare la misantropia.
E’ questo uno dei fiori del quale più spesso Victoria ci parla, che da il nome a una delle quattro parti nelle quali il libro è diviso e che maggiormente la rappresenta almeno durante il travagliato periodo della sua infanzia e adolescenza. Ella infatti, portando con sé un pesante bagaglio di esperienze negative e dolorosi ricordi, di quali sarà davvero difficile sbarazzarsi, inizierà a maturare una profonda e radicata sfiducia nei confronti dell’intero genere umano (!)
Centonchio dei campi, che rappresenta invece il cambiamento
Si tratta di un filo, un filo sottile che unisce la prima all’ultima pagina del romanzo che gradualmente ci accompagna nella scoperta del mutamento che avviene nella personalità di Victoria, talmente lento che ad una lettura più superficiale potrebbe quasi sfuggire, ma che arrivando agli sgoccioli della storia, se abbiamo letto con il cuore e non solo con la mente, non può sfuggirci.
A seguire il Corniolo: Amore che sfida le difficoltà
La storia d’amore che vive la protagonista, anche se lei non vorrebbe e desidererebbe in qualsiasi modo tirarsene fuori per non deludere o far soffrire Grant, riuscirà, infine, a superare qualsiasi ostacolo e a sbocciare proprio come un fiore nuovo a primavera.
Genziana, come valore intrinseco
Ogni fiore infatti, e dunque ogni cosa, per Victoria possiede un significato ben preciso, appunto un valore intrinseco che una volta scoperto e regalato ad altri, non può che far loro del bene.
Il giacinto viola poi, che vuol dire: Perdonami di ti prego!
Si tratta di una frase che Victoria sussurrerà ad Elizabeth e Grant senza neanche il bisogno di proferire parolea ma usando solo gli occhi, il cuore e naturalmente i fiori, proprio come avevano precedentemente fatto loro con lei.
Ancora il Giaggiolo: messaggi
Nome e simbolo che Victoria darà alla sua attività messasi in proprio.
Glicine: Benvenuto
Qui solo una parola: Hazel. Leggete il romanzo e capirete perché ;)
Lampone, a simboleggiare il rimorso
Quello che Victoria si porterà dentro e per anni ed anni le corroderà l’anima non dando pace ai suoi sonni e facendole vedere ‘’il fuoco’’…
Ed ecco il Lillà: Prime emozioni d’amore
Ragazzi credeteci, dietro questo libro si cela un’infinita dolcezza. La percettibilità delle nostre dimensioni sensoriali improvvisamente aumenta ed incominciamo a misurare e giudicare tutto in base ai significati dei fiori. Dunque l’amore tra i protagonisti è senza dubbio quanto di più delicato eppure incredibilmente profondo  questa storia contenga. Dalle pagine nelle quali la scrittrice ci dipinge le scene della loro storia sembra levarsi un fresco profumo di lillà che rimane a fluttuare nell’aria, proprio come le parole e le promesse che si scambiano i protagonisti rimangono incise sul nostro cuore.
Arriviamo ora al Musco, forse il fiore più signficativo ed importante di tutti: Amore materno
Non ve lo avevamo ancora detto perché volevamo conservarcelo per la fine della recensione, ma adesso è giunto il momento. La storia di Victoria è anche e soprattutto un racconto di maternità. Non capita spesso che nei libri si parli di questo argomento, o almeno a noi non era mai capitato. Di come le madri vivono la loro attesa, il parto e qualche volta lo shock dell’arrivo di un bambino inaspettatamente, in età forse troppo giovani, quando non si è ancora nessuno e non si è pronti per niente… La gioia mista alla paura nell’abbracciare quello scricchiolino appena nato, carne della tua carne, sangue del tuo sangue. L’inesperienza ma al contempo il richiamo dell’amore che inconsciamente tiene legata una madre al proprio figlio e glielo fa ama incondizionatamente, di un sentimento talmente grande che crescendo poi sempre più, non si sa da dove inizia e dove finisce, è privo di radici, proprio come il musco. Victoria imparerà dunque, non senza sperimentare difficoltà e sofferenze, a voler bene, a prendersi cura e responsabilità della propria bambina nonostante non abbia mai conosciuto sua madre, perché l’amore non si impara, semplicemente sgorga da dentro il cuore di ognuno di noi, ed è qualcosa di talmente gigantesco e meraviglioso che risulta vano ed impossibile cercare di arginare. Tutto questo è ‘’Il linguaggio segreto dei fiori’’.
Al Musco possiamo dunque associare anche il Narciso: Nuovi inizi
Una nuova Victoria, un nuovo amore, una nuova bambina ed… Una nuova famiglia.
Continuando abbiamo il Nocciolo: Riconciliazione
Finalmente Elizabeth e Victoria di nuovo insieme.
E per concludere un gigantesco mazzo di Rose e Tulipani
Quelle stesse rose che Grant coltiva all’interno della sua serra e che Victoria passerà settimane a fotografare per realizzare il proprio dizionario sul linguaggio dei fiori. In particolare, Rose bianche, come la solitudine che l’ha accompagnata durante la fanciullezza; e rose gialle come quelle piantate tra Elizabeth e sua sorella; infine tulipani come l’ultima dichiarazione d’amore che Victoria, Grant ed Hazel si fanno a vicenda.
Non potete non esservi innamorati di questo libro, è praticamente e scientificamente impossibile, se non lo avete fatto leggetelo, Casmi e Rosbì :)

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