martedì 21 giugno 2011

Solstizio d'estate tra astronomia e folclore.

Buonasera Ragazzi! Come va? Cosa ci raccontate di bello? A proposito degli sproposti (dite anche voi così vero?!) sapete che giorno è oggi? Ma come no?! Oggi è iniziata ufficialmente l'estate (siiiiiiii)! E sapete (attenzione sta arrivando una domanda cattiva eheheh) come si chiama questo giorno? Oh ma come siete bravi! Si, avete detto proprio bene, si chiama Solstizio, ma sapete realmente cos'è o perchè è denominato proprio in questo modo? Andiamo a scoprirlo insieme...

Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Il fenomeno è dovuto alla inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto all'eclittica. Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estate boreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all'estate nell'emisfero australe.
Da un esame di una tabella dei tempi dei solstizi si può verificare che il fenomeno ritarda di circa sei ore ogni anno, salvo subire un nuovo riposizionamento indietro ogni quattro anni, in conseguenza degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare un progressivo disallineamento delle stagioni con il calendario.

Nelle località comprese tra i circoli polari e i poli, il Sole rimane tutto il giorno sopra l'orizzonte durante l'estate, quindi anche a mezzanotte. Il solstizio d'estate è l'unico giorno in cui il Sole non tramonta per le località poste sul circolo polare.

Adesso un po' di folclore :D

Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora oggi vivi in tutta Europa testimoniano che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare. E ai vecchi nomi ne subentrano di nuovi... per esempio, nell’antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi. Oggi (non è un caso) troviamo i due Giovanni, il Battista presso il solstizio d’Estate e l’Evangelista presso quello d’Inverno.
I popoli antichi chiamavano i due solstizi “porte”: Porta degli Dèi o degli Immortali quello invernale, Porta degli Uomini quello estivo. Scrive Alfredo Cattabiani (in “Lunario”): «Omero descriveva nell’Odissea un misterioso antro dell’isola di Itaca nel quale si aprivano due porte. Il poeta spiegava che la porta degli uomini è rivolta a Borea, cioé a Nord (e infatti al solstizio estivo il sole si trova a nord dell’equatore celeste), mentre quella degli dèi e degli immortali è volta a Noto, ovvero a sud, perché l’astro al solstizio invernale si trova a sud dell’equatore.»
Durante questo periodo le credenze vogliono che:
-Si accendono i fuochi dei falò la vigilia del 24. Chi salta il fuoco è sicuro di non dover soffrire il mal di reni per tutto l'anno. Gettando erbe particolari (come la verbena) nel fuoco del falo' si allontana la malasorte. La mattina del 24 Giugno le persone girano tre volte intorno alla cenere lasciata dal falo' e se la passano sui capelli o sul corpo, per scacciare i mali.
-Sotto il guanciale vengono messe le "erbe di San Giovanni", legate in mazzetto in numero di nove compreso l'iperico, per avere dei sogni premonitori.
-Raccogliere e portare con se un mazzetto di erba di S. Giovanni aiutava a tenere lontani gli spiriti maligni.
-Raccogliere 24 spighe di grano e conservarle gelosamente tutto l'anno serviva come amuleto contro le sventure.
-Fare un mazzolino di tre spighe di grano marcio o carbone e buttarlo nel fiume liberava dagli animali e dalle piante nocive il grano che si stava per mietere.
-Il giorno di San Giovanni se si compera l'aglio si avrà un anno prospero.
-A mezzanotte si deve cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni.
-Si mangiano le cosiddette " lumache di San Giovanni " con tutte le corna che assumono il significato di discordie e preoccupazioni. Mangiarle significa distruggerle le avversità.
-Si raccolgono le noci ancora immature per preparare il "nocino" un liquore corposo da bere gradualmente in futuro per riacquistare le forze nei momenti del bisogno.
-Portare l'iperico all'occhiello nella notte della festa, protegge dalle streghe.
-La prima acqua attinta la mattina del 24 manteneva la vista buona.

Avete visto quante cose si nascondono dietro questo magico ed astronomico giorno? Voi lo sapevate? E sopratutto ci credete? Naaaa! Però è davvero affascinante conoscere...

Baci baci Casmi & Rosbì ;)

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