martedì 14 giugno 2011

"Pavlova...merenda a passo di danza"

Buongiorno a tutti oggi Casmi e Rosbì (di ottimo umore) hanno scovato nel libro di ricette di nonna papera, un torta danzate, che non possono fare altro che proporvi...
La Pavlova è una torta tipica dell'Australia e della Nuova Zelanda.
Questo dolce è stato creato nel 1935, dallo chef di un hotel a Perth, in onore della ballerina Anna Pavlova.
Costituita da un base di meringa, un ripieno di crema pasticciera, panna e frutta, è un dolce molto appariscente consigliato soprattutto per le grandi occasioni. Gli ingredienti possono variare in base ai gusti personali e alla stagione, ma è comunque richiesta una buona esperienza culinaria per la sua preparazione (quindi il fatto che voi vi stiate fidando a lasciarla fare a noi o vuol dire che ci volete molto bene o che non siete molto cauti)

Bella e buona quindi ora vi lasciamo la ricetta in due delle sue tantissime varianti...
Fateci sapere come vi è venuta xd
Ed ora parliamo un pò della bravissima ballerina  a cui è dedicato questo gioiellino della pasticceria...Anna Pavlova 
La Pavlova è stata una ballerina russa fu una delle ballerine più famose degli inizi del XX secolo.
Nata da una povera famiglia di contadini, quando aveva otto venne portata dalla madre a teatro a vedere una rappresentazione de La bella addormentata e lì l'illuminazione, la Pavlova capì che voleva diventare una ballerina. Due anni più tardi, a 10 anni, fece l'audizione per entrare alla Scuola dei Balletti Imperiali, venne accettata e vi rimase fino al diploma che ottenne ai 18 anni. Il primo balletto nel quale danzò fu un Pas de Trois ne La Fille Mal Gardée al Teatro Mariinskij. Non danzò mai nel corpo di ballo.
Cambiò per sempre l'ideale della ballerina. Alla fine dell'Ottocento, le ballerine al Mariinsky dovevano essere forti tecnicamente e questo in genere significava avere un corpo compatto, muscoloso e forte. La Pavlova era magra, di aspetto delicato ed eterea, perfetta per ruoli romantici come quello di Giselle. Aveva uno splendido collo del piede, il che voleva dire che il suo piede era estremamente delicato. Per questo motivo rafforzò le scarpe da punta aggiungendo un pezzo di cuoio sulla suola per avere maggior sostegno e appiattendo la mascherina della scarpa. Questi accorgimenti furono considerati da molti una specie di "truffa" e così la Pavlova fece ritoccare tutte le sue foto per non mettere in evidenza le sue scarpe da punta. Da qui però si può far risalire l'inizio della scarpa da punta moderna, meno dolorosa e più facile da usare per chi ha i piedi eccessivamente arcuati.

Morì di pleurite a L'Aia, Paesi Bassi, mentre rientrava da una vacanza e si apprestava ad affrontare una nuova tournée. Il treno che la portava a destinazione si fermò per un incidente, e la Pavlova, con solo addosso un leggero cappotto sopra un vestito di seta, camminò nella neve lungo i binari per vedere cosa fosse successo. Questo le fu fatale e la fece ammalare. La sua ultima richiesta fu di tenere in mano il suo costume da scena del Cigno. Seguendo le tradizioni del balletto, il giorno della successiva rappresentazione, lo spettacolo andò in scena regolarmente con un unico faro seguipersona che si muoveva, illuminando un palco vuoto, nei posti dove avrebbe dovuto essere la ballerina...
Buona giornata Casmi e Rosbì

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