sabato 4 giugno 2011

Dalla libreria di Casmi & Rosbì: '' Io e te'' di Niccolò Ammaniti

Salve Amici eccoci di nuovo pronte e cariche con in serbo per voi una bella recensione. Ultimamente il tempo da dedicare alla lettura, con sommo dolore di Casmi, è drasticamente diminuito. Causa: Scuola. Maggio. Ultime interrogazione. Un copione classico ormai. Tuttavia siamo riuscite a trovare un pomeriggio, prendendo fiato per un secondo e mettendo da parte i nostri frenetici impegni, da dedicare alla lettura (*_*). Il libro in questione è: Io e Te  di Niccolò Ammaniti, del quale vi avevamo già parlato in un post su nostri acquisti libreschi.
Autore: Niccolò Ammaniti
Prezzo: 10.00 euro
Formato:Brossura
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010
Collana: Einaudi. Stile libero big.
Lingua: Italiano
Pagine: 116
 Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi italiani contemporanei
Recensione: Sapete qual’è stata la maggiore impressione che questo libro ci ha dato?
 Quella di una porta che si spalanca con forza mostrando l’interno del luogo che nasconde e custodisce per poi chiudersi in batter d’occhio, senza dare al lettore neanche il tempo per prendere coscienza di ciò che ha osservato e fissare le immagini nella mente. Un fulmine a ciel sereno. Un treno che corre via veloce. Un frammento di vita che si perde nell’infinito. Io e te ci è sembrato soprattutto questo, ma non di certo solo. Si tratta senz’altro di un romanzo formativo dotato di un certo spessore; l’autore infatti si è dimostrato capace di fornire un ritratto piuttosto singolare dell’adolescenza, creando un protagonista i cui timori senz’altro lo avvicinano a tutti quanti gli altri ragazzini della sua età, ma la cui immaginazione contorta gli consente di viaggiare, nello spazio come nel tempo, molto velocemente, troppo velocemente, finendo con il farlo restare intrappolato in un’altra dimensione. Un asteroide lontano mille miglia che ha difficoltà a comunicare con il resto dei pianeti. Lorenzo infatti possiede un linguaggio tutto suo, che nessuno è mai stato in grado di comprendere, per fortuna. Egli infatti se potesse si camufferebbe in qualsiasi modo pur di non essere osservato, riconosciuto, pur che nessuno faccia caso a lui e ai suoi astrusi pensieri. Pensate che una volta arrivato al Liceo, scelto senza alcuna possibilità di replica dai suoi genitori, per un intero anno ha studiato e messo a punto la tecnica più efficace per mimetizzarsi in mezzo alla marmaglia dei compagni e la conclusione alla quale giunge è che sia meglio imitare i ragazzini un po’ bulli e prepotenti, poiché coloro i quali si isolano alla fine finiscono per essere derisi e quindi in qualche modo attirano comunque l’attenzione, paradossalmente di uno dei tanti giovani della ‘’ banda ‘’.
<< Il mimetismo batesiano si verifica quando una specie animale innocua sfrutta la sua somiglianza con una specie tossica o velenosa che vive nello stesso territorio, arrivando a imitarne colorazione e comportamenti. In questo modo, nella mente dei predatori, la specie imitatrice viene associata a quella pericolosa aumentandone la possibilità di sopravvivenza. >>
Insomma da quando si può intuire fino ad ora questo Lorenzo è un’adolescente davvero sui generis, forse addirittura un po’ troppo. Ma aspettate di sapere cosa combina. Si, perché il libro si apre ed è incentrato su uno dei piani più assurdi e rischiosi che egli abbia mai elaborato e portato a termine.
E’ facilmente intuibile come questo ragazzino a causa della sua personalità eccentrica (per non definirla un po’ disturbata) non abbia degli amici. Infatti come sarebbe possibile il contrario se egli non istaura un dialogo con nessuno dei suoi conoscenti? Si potrebbe, all’inizio, pensare che egli abbia semplicemente paura, ma la cosa straordinariamente terrificante di questa storia è che a Lorenzo la sua vita va bene così, eliminerebbe addirittura qualche altro approccio umano se fosse possibile. Perciò ecco che architetta uno stratagemma per mimetizzarsi ancora una volta. Al fine di rendere felice sua madre, che a causa del suo atteggiamento è ‘’leggermente’’ disperata, finge che alcuni compagni di classe l’abbiamo invitato a passare una settimana bianca nella baita di una di loro a Cortina. La madre, appena ode la notizia scoppia in lacrime e non prova la minima esitazione nell’acconsentire al figlio di andare. In verità, inizialmente, Lorenzo si pente della bugia detta, ma non potendo tornare indietro si accorge che quel piccolo inganno potrebbe tornargli molto utile, lasciandogli la possibilità, finalmente, di trascorrere del tempo tranquillamente e in solitudine facendo ciò che preferisce. Ecco allora che prepara delle scorte e le nasconde nella cantina del proprio palazzo, preparandosi a viverci per circa  una settimana, solo e in sommo segreto.
A questo punto potreste chiudere il libro o smettere di leggere la nostra recensione per il folle e malato genio di questo singolare protagonista, ma noi vi consigliamo di non farlo. Si tratta di uno di quei consigli spassionati, che a nostro parere dovreste seguire, fidatevi. Fidatevi perché durante questa settimana avverrà l’inimmaginabile. Lorenzo infatti riuscirà finalmente a trovare, nel buio opprimente di quello strano e vecchio luogo, una strada per liberarsi, per tirar fuori il vero sè stesso senza più temere nulla, realizzando, solo dopo 15 anni, che la vita, fatti di momenti brutti come di altri belli, tristi, felici divertenti o dolorosi vale la pena di essere vissuta, completamente e attivamente accanto ad un’altra persona. Una persona che possa starci accanto anche se in silenzio. Una persona che ci assecondi e ci appoggi, che ci osservi e non ci giudichi, alla quale si vuole bene a prescindere; una persona alla quale si fanno e dalla quale ci ricevono, delle promesse nelle quali ci   si crede per davvero anche se poi non riusciranno ad essere mantenute fino in fondo.
Ammaniti regala dunque ai lettori una breve ma intensissima storia di amore fraterno, sofferenza e dolore, ma anche di salvezza, forza di reagire.
In quella angusta e maleodorante cantina Lorenzo troverà le risposte a domande che non si era neanche mai posto o che non aveva permesso a se stesso di porsi, imparerà a crescere, a mettere da parte un po’ del suo ‘’egocentrismo’’ per osservare ciò che accade appena 10 centimetri al di là del suo naso e tutto grazie ad Olivia, la bellezza fatta persona, la disperazione e la sete negli occhi, il tremore del corpo, un vulcano in eruzione, una forte ma al contempo fragile ed eterea figura femminile che scomparirà tanto velocemente quanto è apparsa, per lasciare come questo libro un sapore dolceamaro in bocca.
Ci dispiace Ragazzi, ma non vi sveliamo più nulla. Probabilmente vi abbiamo solo confuso le idee ma speriamo di avervi trasmesso almeno di un tantino di voglia di leggere questo libro ^^
Piccole osservazioni: Il libro è composto da 116 pagine e si legge in brevissimo tempo. E’ infatti molto scorrevole, forse addirittura troppo. Ci saremmo aspettate un maggiore approfondimento circa le psicologie dei protagonisti, che presentano davvero tante e particolari sfaccettature caratteriali e anche il finale risulta, anche per questo aspetto un po’ affrettato, nel linguaggio gergale diremmo ‘’appeso’’. Dopo però abbiamo realizzato anche che probabilmente si tratta dello stile dell’autore, che presentandoci in questo modo le vicende vuole lasciare impressa nel lettore l’immagine della struggente e fugace vita della bellezza e della vita stessa, così mutevole, molteplice, veloce ed incline a cambiare continuamente… Insomma conclusione della storia: Leggeremo senz’altro qualcos’altro di Ammaniti.
Alla prssima e buone letture, Casmi e Rosbì ^^

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