domenica 27 febbraio 2011

Pensieri sciolti di un pomeriggio annuvolato

Non ricordo di preciso quando ho iniziato a provare questa sensazione... Ma ora, da un po' di tempo a questa parte, si ripete, sempre, ogni volta che termino di leggere un libro. Continuo ad osservare le ultime parole, come aspettando che accada qualcosa, che dopo la fine del periodo ne inizi un' altro e poi un' altro ancora. Ma niente quell' ultima frase rimane lì immobiole stampata sulla carta, e drammatica o lieta che sia, mi rimbomba nella testa e il suo profondo significato prende ad offuscarmi la mente riempendola di sensazioni diverse, contrastanti.  Poi gli occhi iniziano a luccicare e vedo brillare un raggio di sole che si riflette sul vetro della mia scrivania. Chiudo il libro, me lo rigiro tra le mani ancora nell' attesa che accada qualcosa. Niente. Questa è la fine. Il problema è che ogni volta che tutto questo si avviene diventa sempre più difficile staccarsi dai quei compagni di viaggio, ormai amici intimi, che mi hanno accompagnato almeno per un pezzetto di strada. All’ apparenza potrebbe sembrare insignificante, ma non lo è e le cicatrici diventano mano a mano più pronfonde. All' inizio provo dentro un senso di amarezza, mi sento come spogliata di qualcosa che prima mi è appartenuto, che era mio e solo mio. Mai poi con un piccolo guizzo il volto cambia espressione, le labbra mi si increspano e sopraggiunge un sorriso. Le storia vanno e vengono ma quello che conta è dove ci hanno portato. E sono certa che quei luoghi non potrò scordarli, mai...


Con la speranza di avervi trasmessero un po' di voglia di leggere, Casmi :)

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