venerdì 24 giugno 2011

Hikmet say to us Goodnight...

Buonasera Amci! Anzi forse dovremmo dire cattiva sera! (-.-) Il perchè ci domandate? Eheh bel quesito... Dovete sapere che ogni tanto Blogger si inceppa >.< e ci cancella tutto il lavoro svolto! Vi rendete conto? Avevamo preparato un bel post per voi ed invece nada, scomparso, polverizzato, volatilizzato nel nulla... Diteci un po' voi se una cose del genere può accadere, è davvero snervante!!! Tuttavia come ci insegna lo yoga (probabilmente lo yoga non insegna questo, ma non è un problema visto che in realtà non lo pratichiamo, facciamo solo finta ^^'') bisogna respirare regolarmente e mantenere la calma, sorridendo e facendo così i modo di riallineare i chakra (huaahuahauahau ci fingiamo delle guru!), ecco perchè stiamo raccogliendo tutte le forze che abbiamo in corpo per darvi la Buonanotte. In particolare questa sera vi congendiamo ancora una volta con dei meravigliosi versi di Nazim Hikment, un poeta guerriro, un uomo coraggioso che ha provato povertà, dolore e disperazione ma non per questo si è arreso, anzi imperterrito ha continuato a scrivere e ad amre, forse ancora più di prima, e le sue poesie non sono altro che la più chiara e limpida manifestazione di ciò... Leggiamo dunque, insieme, quello che quest'oggi Hikmet ha da dirci...


Alla porte di Madrid


Non ascoltare le voci delle sfere dell'aldilà,
né intrecciare nella trama delle righe,
"poesie ermetiche"
né cercare
con pazienza di orafo
rime graziose
e fini espressioni,
stasera, grazie al cielo, io sto più su.
di tutto ciò.
Stasera io
sono un cantastorie di strada.
La mia voce è semplice, senza artifici,
e tu
non puoi udire la mia canzone...
È notte.
Nevica.
Tu sei alle porte di Madrid.
Davanti a te hai l'armata dei nemici,
che è venuta per uccidere
tutto ciò che c'è di più bello:
la libertà,
il sogno,
la speranza
e i ragazzi.
E nevica.
E forse,
i tuoi piedi nudi gelano.
Nevica...
Ed ecco,
in quest'istante
che io penso a te con tutto il mio cuore,
forse
una pallottola spezzerà la tua vita
e per te non ci sarà più
neve
né vento
né notte
né giorno...
E nevica.
So
che anche prima di gridare
"No pasaran"
e di montare la guardia
alle porte di Madrid,
tu esistevi!
Chi eri,
di dove sei venuto?
Forse
dalle miniere delle Asturie?
Forse
una benda insanguinata sulla tua fronte
ha coperto
una ferita che ti sei presa al Nord?
Forse
sei tu quello che per ultimo
sparò nella notte che gli junker
bombardavano Bilbao?
O servivi come bracciante
nelle tenute di un qualche
conte Pernando Valesquero di Cortolon?
O avevi una botteguccia
alla Porta del Sole
e vendevi le frutta dai colori spagnoli?
Forse, non avevi alcun talento,
o forse avevi una bella voce?
O eri uno studente,
un futuro giurista,
e i tuoi libri
sotto i cingoli d'un carro armato italiano
son rimasti
nella città universitaria?
Forse non credevi in Dio,
e forse invece portavi una piccola croce di rame
a un cordino di seta?
Chi sei,
come ti chiami,
quanti anni hai?
Non ho visto la tua faccia,
e non la vedrò.
Forse
essa ricorda le facce di quelli
che batterono le bande di Kolciak in Siberia?
O, in qualche tratto,
tu ricordi coloro
che sono caduti
a Domlupinar?
O somigli a Robespierre?
Non hai udito il mio nome,
e non l'udrai.
Tra noi due, fratello,
ci sono i mari e i monti,
e le mie maledette catene,
e le prescrizioni
del comitato di non intervento...
Non posso venire da te,
non posso mandarti di qui
né una cassa di cartucce
né uova
né un paio di calze di lana...
So
che in questo gelo
i tuoi piedi nudi,
là, alle porte di Madrid,
come due bimbi
gelano al vento...
E so
che tutto ciò che in questo mondo
c'è di grande
e di bello,
tutto ciò che sarà fatto dagli uomini,
tutta la Verità futura
e la Grandezza,
che io aspetto con tanta ansia nel cuore,
tutto questo riluce nei tuoi occhi,
sentinella mia,
stanotte
alle porte di Madrid...
E so
che oggi non posso,
come non potei ieri
e non potrò domani,
fare nient'altro
che pensare a te
e amarti.

Dolce notte a voi da Casmi e Rosbì ;)

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