giovedì 10 marzo 2011

Dalla libreria di Casmi & Rosbì: Recensione di "Marina" di Carlos Ruiz Zafon


Titolo: Marina
Autore: Carlos Ruiz Zafòn
Genere: romanzo
Lingua originale: spagnolo
1^ edizione originale: 1999
1^ edizione italiana: 2009
Casa editrice italiana: Mondadori
Pagine: 308
Prezzo: circa 19,50 €


Trama: Il protagonista, scomparso dal mondo e dal tempo per una settimana, ci racconta la una storia... Barcellona, fine anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città, dal quale però, ama spesso allontanarsi per smarrirsi in quell'agglomerato di strade, persone e soprattutto storie che Barcellona custodisce a quell'epoca. Ed è proprio vagando senza meta, o forse con una meta ben precisa che neppure lui conosce, che Oscar si ritrova dinanzi ad una villa abbandonata di splendida bellezza, dove ode dall'interno un antico grammofono che suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte, così Oscar entra e trova un orologio... Ma nel momento in cui si accorge di non essere solo in quella casa che abbandonata forse non era, sottrae l'oggetto e scappa, sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo, tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, Oscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima...

Considerazioni: Zafon, maestro delle ambientazioni gotiche, innamorato della città di Barcellona, ci porta ancora una volta con lui per condurci in un'affascinante viaggio fra vicoli e passati nascosti agli sguardi delle persone. Una Barcellona che si erge sopra tutti i personaggi con i suoi sentieri, teatri abbandonati; diventa attrice principale della storia. "Marina" si legge d'un fiato, ti coglie dritto al cuore e poi se ne va, lasciandoti un dubbio: su Oscar, su Marina, su German, sull'intera storia... Perchè proprio come dice una celebre frase del romanzo "Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto" e così sorge spontaneo chiedersi: Ma davvero tutto quello che ho letto, l'ho letto davvero? Come lo devo interpretare? Dove mi ha portato?
Interessante che all'inizio del libro si trova una lettera di Zafon stesso, che ci presenta Marina come il suo libro preferito, la sua opera del cuore. Un lungo racconto, colmo di pathos che si concentra nella realtà di più vite, il tempo veloce ma scandito da descrizioni attente e mai stancanti, dalla prima all'ultima pagina non è possibile staccare gli occhi da questo libro senza conoscerne tutti i segreti, senza conoscerne le storie che nasconde con cura fra righe di inchiostro e parole non dette...

Buona lettura da Casmi e Rosbì ^^

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