Ok ci siamo.
Sipario.
Luci.
Benvenuti alla prima puntata del Casmi and Rosbì Show!
Vi avevamo già annunciato che non ci stiamo tanto con la testa e che la maggior parte delle cose che diciamo rasentano il folle (diciamo piuttosto che sono frutto di un rielaborazione critica, individualistica, attualizzante), bene eccovene un primo esempio.
A scuola stiamo studiando il Petrarca, poeta del dissidio per eccellenza, che con i suoi infiniti tormenti interiori finisce con l'angosciare anche tutti i poveri studenti che si accingono ad approfondire le sue opere letterarie. Lo ricordiamo soprattutto per il Canzoniere (ironia delle sorte il poeta la considera come un opera minore, al contrario degli autori post-petrarcheschi che sono arrivati addirittuta divinizzare quel un mucchio di sonetti in scritti volgare), una raccolta di poco meno di 300 poesie, all'interno delle quali non fa altro che parlare di ''Madonna'' Laura, il suo grande amore, che di fatto non si curava assolutamente di lui. E volete sapere un'altra cosa? (non credo abbiate scelta) Persino dopo la morte di questa poverina, che per quante volte è stata menzionata dal Petrarca le orecchie le stanno ancora fischiando, non si rassegna e continua a scrivere di lei. Gli studiosi dicono sia per la passione e il dolore del sentimento che lo attanagliavano, Casmi e Rosbì sostengono invece, per il tipico orgoglio proprio di tutti i maschi.
Altra tematica centrale Rerum vulgarium fragmenta (titolo orginale dell'opera, perchè secondo il nostro poeta il latino faceva più figo) è il desideiro di Petrarca di conciliare le cose materiale (l'amore per Laura) con l'ascesi mistica. Egli infatti, conformemente con gli altri scrittori dei secoli precedenti, in parte ancora intrappolato nell'angusta realtà del Medioevo, vorrebbe avvicinarsi a Dio, ma non riesce in alcun modo a rinunciare alla gloria, agli onori e alle passioni, ed è proprio per questo il suo animo è così travagliato. In particolar modo egli vorrebbe imprire alle cose terrene, caretterizzate da un'imminente precarietà, l' eternità immutabile e perfetta delle cose divine. Qunato è bello Petrarca.... ! Crede sul serio che sia possibile avere tutto? Ma quando è nato, ieri per caso? (in effeti si, ma che differenza fanno otto secoli?!) Che povero esaltato...
(Dai non esageriamo, quel poverino probaiblemnte ci stava male sul serio!)
Ps: Ragazzi naturalemnte scherziamo... Siamo due grandi amanti delle letterarura, e infatti concordiamo con il Petrarca con la sua affermazione circa le lettere. A suo parere la dimensione più importante della cultura è quella umanistico-letteraria, nella quale si compendiano i più alti valori umani... Perciò l'unica chiave attraverso la quale si possono leggere queste righe è quella l'ironia, unico mezzo di sopravvivenza di noi liceali! Speriamo che la nostra strampalata interpretazione del Canzoniere vi sia piaciuta...
Alla prossima Casmi & Rosbì
Nessun commento:
Posta un commento